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"...Montagne dolci e severe al tempo stesso, un angolo di Appennino autentico alle porte della grande metropoli dove la natura è ancora in grado di sorprendere con la sua solenne bellezza..."
"...Montagne dolci e severe al tempo stesso, un angolo di Appennino autentico alle porte della grande metropoli dove la natura è ancora in grado di sorprendere con la sua solenne bellezza..."
I Monti Simbruini costituiscono una delle principali dorsali montuose dell’Appennino centrale: posti sul confine tra Lazio e Abruzzo, appena a poche decine di km ad Est di Roma, essi racchiudono tutti i tratti tipici della montagna appenninica: migliaia di ettari di faggete, vette che superano i 2000 metri di quota, estesi altopiani carsici e valli profonde solcate da limpide acque sorgive. In questi territori selvaggi ed integri ancora oggi trovano dimora specie animali di grande interesse naturalistico quali il cervo, il capriolo, il lupo, il gatto selvatico e l’orso bruno marsicano, mentre nei cieli volteggiano fieri il falco pellegrino, l’aquila reale ed il grifone.
Raccontare un territorio attraverso le immagini, i suoni e le parole, rivelarne la bellezza al di fuori degli schemi ordinari, cogliendo gli istanti, le atmosfere, i segni che più intimamente caratterizzano il paesaggio e la natura. Con questa ambizione, nell’ormai lontano 2014, nasceva Orizzonti Simbruini, un progetto di documentazione multimediale interamente dedicato alla promozione di un’area di altissima valenza naturalistica, nonché storica e culturale, ma al contempo ai più sconosciuta e senz’altro poco valorizzata, nonostante la vicinanza a grandi bacini di utenza come Roma, il frusinate e la Marsica. Un progetto che, dopo aver di fatto contribuito sensibilmente alla rinascita turistica dell’intera area dei Monti Simbruini grazie ai numerosi contenuti prodotti, nel 2021, dopo 8 anni di continuo lavoro sul campo, è culminato con la pubblicazione del libro fotografico “ORIZZONTI SIMBRUINI, viaggio nella natura di un appennino inedito” (Quercus Libris Edizioni).
Un modo di promuovere gli aspetti peculiari del territorio in maniera autentica, slegato da qualsiasi diretto interesse personale, che ancora oggi, seppur evolvendosi nella forma, prosegue con lo stesso amore e la stessa passione iniziale da parte degli autori. A dieci anni esatti dal debutto Orizzonti Simbruini trova così nuova linfa nella sua rinnovata veste web, ideata per continuare a raccontare con nuovi contenuti inediti ancor più nel profondo queste straordinarie montagne ed il loro genio. il diario Orizzonti Simbruini, un anno in natura, con il suo format di una storia a settimana vuole dunque guidare il lettore, attraverso lo sviluppo di un intero anno virtuale, a contatto con gli aspetti più interiori e spesso meno conosciuti del paesaggio, della flora e della fauna dei Monti Simbruini. Seguiteci!
DANIELE FRIGIDA | nato nel 1987, vive da sempre al cospetto dei Monti Simbruini. Fotografo per passione, frequenta assiduamente le montagne dell’Appennino centrale, suo terreno d’avventura preferito. Apprezza la fotografia in particolare per le infinite possibilità che essa offre per mantenere vivo il contatto con la natura e per approfondirne la conoscenza. È inoltre convinto che la fotografia naturalistica trovi il suo più nobile scopo nella divulgazione dei tratti distintivi di ogni territorio, divenendo quindi veicolo di quella consapevolezza che è fondamentale per una reale valorizzazione, intesa prima di tutto come salvaguardia della biodiversità.
FRANCESCO FERRERI | nato a Roma nel 1977, ha scoperto le montagne dell’Appennino sin dall’infanzia, con le prime gite domenicali in fuga dalla metropoli, per poi percorrerle in lungo e largo negli anni della prima maturità. La fotografia entra presto nella sua vita, ai tempi dell’adolescenza e da allora è diventata uno strumento per mediare e approfondire la conoscenza della montagna e della sua natura. Un cammino che è anche e soprattutto il riflesso di una ricerca interiore da tempo rivolta a quelle dimensioni invisibili dell’essere umano che proprio nel suo agire in armonia con l’ambiente naturale ritrovano una possibilità di manifestazione.
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