Hey, Mr. Tambourine Man, play a song for me
I’m not sleepy and there is no place I’m going to
Hey, Mr. Tambourine Man, play a song for me
In the jingle jangle mornin’ I’ll come followin’ you
Come nella celebre ballata di Bob Dylan, anche nelle faggete dei Simbruini c’è un tamburino, pronto a guidarci – in un’esperienza non meno immaginifica – attraverso il cuore segreto della foresta. Si tratta del Picchio dorsobianco, un altro dei piccoli, grandi tesori naturali che questo lembo di Appennino custodisce gelosamente.
A fine inverno, quando la faggeta è ancora un susseguirsi spoglio di fusti protesi verso il cielo, il suo tamburellare lontano fa eco allo scricchiolìo sinistro dei tronchi sotto la spinta del vento: è un invito ad addentrarsi nel bosco alla scoperta dei primi timidi segni di vita, un segnale di rinascita, un battito di cuore nuovo nella foresta. Più tardi, quando la faggeta rinverdisce, il suo canto flautato ne accompagna il rigoglio: è il suono dolce dei primi raggi di sole che scaldano l’aria, dei fiori che punteggiano il sottobosco, del tenue verde che ammanta gli alberi.
Così apparentemente vistoso nei tratti della sua livrea – che invece si integra perfettamente coi motivi della faggeta, sino a renderlo invisibile – lo senti d’improvviso battere o cinguettare da dietro un tronco: il tempo di volgere lo sguardo ed è già all’altro capo del bosco! Dispettosa provocazione di un folletto che sembra volerci attirare sempre un passo più in là, verso territori inesplorati.
Seguendo il suo richiamo, passo dopo passo, pianta dopo pianta, si rivelano le infinite trame di storie mai narrate, intrecci di vite selvatiche vissute lontano dai nostri occhi indiscreti. Fili invisibili che legano insieme i grandi alberi vetusti alle piccole larve degli insetti xilofagi, addormentate nel silenzio delle loro cortecce, alle tante specie di uccelli boscherecci e ai piccoli mammiferi che tra le grandi radici cercano riparo e sostentamento.
Il tamburino ci invita ad andare: incantati da un suo volo improvviso, lasciamoci guidare là dove più forte risuona il fascino misterioso e attraente di queste terre, nel cuore ombroso delle sconfinate faggete, silenziose custodi di una natura pulsante e viva.
I’m ready to go anywhere
I’m ready for to fade
into my own parade
cast your dancing spell my way
I promise to go under it