Infine è arrivato, al culmine di un lungo cammino che ci ha accompagnato attraverso i mesi più freddi, sfumando poi in una lunga, incerta Primavera. Oggi, nel giorno più lungo, il sole raggiunge il punto più alto nel cielo, l’apoteosi, il trionfo della luce e delle forze che generano la vita.
Da domani il suo cammino inizierà a volgere alla discesa e tutto ciò che è stato incubato, nutrito e curato in questi mesi dovrà essere portato a compimento prima che nuovamente la luce si spenga nel lungo sonno invernale.
Nell’erba alta accarezzata dal vento, ranuncoli ondeggiano, anche essi come piccoli soli, mentre il canto incessante dei grilli sale dagli anfratti della terra, unendosi ai richiami frenetici dei tanti uccelli della prateria. Il profumo delle erbe selvatiche si mescola senza timore agli afrori del bestiame al pascolo, trasportati dal vento cavalcando il suono di monotoni campanacci.
Un guizzo improvviso di cervi interrompe la calma sospesa del momento, veloci si inseguono fremendo giù dalla collina, vibrando nell’aria sontuosi palchi di velluto. Sodali inseparabili attraversano la scena come insieme hanno attraversato queste prime notti dal sapore estivo, ignari del destino che anche essi sono chiamati a compiere.
Presto, quando il sole percorrerà un arco più basso nel cielo, declinando tra riflessi color arancio e oro, saranno nuovamenti rivali per portare a compimento il lungo cammino che hanno percorso e trasmutare ancora una volta le energie della terra in nuova promessa di vita.
Mentre il giorno più lungo volge al suo termine, tutto rimane perfetto, ogni cosa al suo posto secondo la sua natura e secondo le leggi del cielo.