I Simbruini sono montagne per lo più coperte da sconfinate faggete ed in alto, dove questi grandiosi boschi lasciano il passo alle verdi praterie sommitali, dalle forme quasi sempre dolci e distese. Eppure tra queste montagne si celano alcuni particolari scorci, spesso lontani dai sentieri più battuti, dove il paesaggio si fa aspro e severo, assumendo i tratti dell’Appennino più vero ed autentico.
Sono questi gli angoli dove la percezione di alta montagna, stretti nell’abbraccio di rocce verticali, slavati ghiaioni ed antichi circhi glaciali, si fa più vivida. Sono questi gli angoli dove spesso amo perdermi alla ricerca di quell’effimera ed al contempo malinconica bellezza che solo l’Appennino sa regalare.
Una bellezza tutt’altro che esplicita e dirompente, visibile solo agli occhi di chi è interiormente disposto a vederla, difficile da descrivere a parole e, forse, anche con la migliore delle immagine.
Solo chi conosce a fondo ed ama pienamente questo lembo di Appennino, forse, può comprenderla.