Solo pochi giorni fa, il sole si immergeva nella faggeta un’ultima volta, terminando il suo viaggio più breve con una lunga e struggente discesa, sfolgorante fino all’ultimo istante prima di spegnersi nell’abbraccio gelido delle scheletriche chiome degli alberi.
Mancheranno questi lunghi, avvolgenti tramonti di fine autunno ora che il sole si congiunge infine alla terra sotto il segno del Capricorno: concluso il tempo del raccoglimento e della preparazione, nella fredda prigione di Saturno è il momento del sonno incosciente che prelude alla rinascita.
Mentre le montagne si stagliano mute nel cielo adamantino, abbandonando le membra stanche ai capricci del vento, coverà il sole sotto la bianca coperta, nello scintillio dei cristalli di ghiaccio, nel tepore delle tane invernali, nel cuore del seme che pulsa sotto la neve.
Anche per noi è tempo di raccogliere le energie prima di affrontare un nuovo ciclo, pronti a cogliere di nuovo la luce che dopo il giorno più buio non può che crescere e rimontare, togliendo ogni spazio a miserie e ipocrisie.
Auguriamo un caro Natale a tutti i nostri lettori, che possano manifestare nel mondo la luce del sole nuovo.