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#40 – ARTICI SIMBRUINI

15 Gennaio 2025
Paesaggio invernale d'alta quota, Monti Simbruini - pH D. Frigida

In inverno, coperto da una pesante coltre di neve e ghiaccio, lo spoglio paesaggio d’alta quota sui Monti Simbruini assume un aspetto particolarmente suggestivo. Le profonde doline, i crinali, gli affioramenti di rocce calcaree e le stoiche colonie di ginepri vengono sommersi da grossi accumuli nevosi modellati dal vento; nell’accecante colore bianco della neve e delle nebbie qualsiasi punto di riferimento viene meno, la percezione dei luoghi e della loro reale vastità cambia drasticamente, fino ad azzerarsi a volte in maniera disorientante.
Durante la stagione fredda i profili ed i margini di questi brulli acrocori non sono quasi mai gli stessi che delineano gli orizzonti durante tutto il resto dell’anno: luoghi noti e familiari, plasmati dalla furia degli elementi, cambiano continuamente forma ed aspetto apparendo così sempre nuovi ed ancora inesplorati, anche per chi li conosce approfonditamente. E’ in questo periodo che queste lande, generalmente tutt’altro che ostili, vestono il loro abito più austero, è in questi freddi e bianchi giorni che l’effimera ed affascinante illusione di trovarsi a calcare lontane terre polari non è poi così remota da vivere, qui, a poche decine di chilometri dalla grande città.

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UN ANNO IN NATURA

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Daniele Frigida
Nato nel 1987, vive da sempre al cospetto dei Monti Simbruini. Fotografo per passione, frequenta assiduamente sin da adolescente le montagne dell’Appennino centrale; luoghi con i quali instaura un particolare legame tanto da essere ancora oggi il suo terreno d’avventura preferito. Apprezza la fotografia in modo particolare per le infinite possibilità che essa offre al fine di mantenere costantemente vivo il contatto con la natura, in tutti i suoi elementi e manifestazioni. È inoltre convinto che la fotografia naturalistica trovi il suo più nobile scopo nella divulgazione dei tratti distintivi di ogni territorio, soprattutto di quelli meno conosciuti, divenendo quindi veicolo di quella consapevolezza che è fondamentale per una reale valorizzazione e salvaguardia della biodiversità. Sulla base di questo ideale, insieme a Francesco, dà vita nel 2014 al progetto Orizzonti Simbruini.

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