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#49 – FIGLIA DEL FUOCO

20 Marzo 2025

Il nuovo tempo ha origine nell’acqua, elemento mobile, indefinito e accogliente, che sciolto dalle catene dell’inverno si fa liquido grembo in attesa di un fuoco ravvivante. Il fuoco è quello dell’Ariete, attivato dal sole che proprio oggi vi ha fatto ingresso: è questo il vero inizio dell’anno, del grande ciclo della vita naturale, lontano dai ritmi artefatti dell’uomo.

Figlia del fuoco è la Salamandra: ne porta i segni sul corpo, come impressi da lingue di fiamma, e nel nome che condivide con gli spiriti invisibili del fuoco. E’ il fuoco che la esorta ad abbandonare il sicuro riparo negli anfratti del bosco per raggiungere specchi di acqua corrente e deporre le uova, seme pulsante di una nuova generazione.

L’acqua è la sua seconda natura: ne informa il corpo scuro e scolpito, mezzo pesce e mezzo rettile. Così la vedi scivolare liquida tra i sassi sulla riva del torrente o tra la vegetazione di alghe sul fondo di un bacino, seguendo i guizzi dell’ignea coda. Dall’acqua è venuta, nell’acqua ritorna per avviare questo nuovo ciclo.

Nelle sue due nature c’è tutta la cifra di questa nuova stagione, anch’essa figlia dell’acqua e del fuoco, di un nuovo amore tra il sole e la terra. In questo Equinozio di Primavera celebriamo con lei il ritorno della vita, finalmente.

AcquaPrimaveraSalamandrina perspicillata
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UN ANNO IN NATURA

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Francesco Ferreri
Nato a Roma nel 1977, ha scoperto le montagne dell'Appennino sin dall'infanzia, con le prime gite domenicali in fuga dalla metropoli, per poi percorrerle in lungo e largo negli anni della prima maturità, in compagnia degli amici di un'affiatata sezione locale del CAI. La fotografia entra presto nella sua vita, ai tempi dell'adolescenza e da allora è diventata uno strumento per mediare e approfondire la conoscenza della montagna e della sua natura. La passione per le montagne lo ha portato infine a vivere, da più di dieci anni, ai piedi dei Monti Simbruini, per rinnovare e suggellare quel legame nato nei primi anni di vita: è qui che ha conosciuto Daniele e insieme a lui ha deciso di dar vita a questo progetto. Ma la sua passione per la montagna e per la natura in generale è anche e soprattutto il riflesso di una ricerca interiore da tempo rivolta a quelle dimensioni invisibili dell'essere umano che proprio nel suo agire in armonia con l'ambiente naturale ritrovano una possibilità di manifestazione. Considerando dunque la natura come rivelazione primordiale dello Spirito, crede nella fotografia di natura come strumento di elevazione, di indagine e testimonianza di quei sottili legami che uniscono l'uomo al macrocosmo.

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