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#21 – LIQUIDO AMNIOTICO

28 Agosto 2024
Merlo acquaiolo, Monti Simbruini - ph Francesco Ferreri

Tante volte, nel corso di questi mesi, abbiamo avuto modo di osservare e riflettere sul rapporto della natura col tempo, sull’importanza dei cicli naturali e il conseguente intreccio dei ritmi vitali di flora e fauna.

Ma accanto ai cicli della natura ci sono anche quelli che riguardano gli uomini e il loro rapporto con la montagna: e questo finale del mese di Agosto, che già lascia assaporare i profumi e le atmosfere dell’Autunno, è un po’ un momento di pausa, un termine di un ciclo annuale personale scandito dallo scorrere delle costellazioni nel cielo notturno.

Primi temporali pomeridiani tornano a bagnare le creste e i pianori in quota dilavando via la stanchezza estiva, le acque scendono a valle per tornare a ingrossare ruscelli e torrenti che scorrono nelle gole lussureggianti a fondovalle. Scendere in una di queste forre recondite è come tornare in un grembo segreto, un mondo liquido dove sottili energie stanno incubando in attesa di una nuova ripartenza.

Quale luogo migliore ove fermarsi per raccogliere nuove energie e benedizioni? Le membra riposano stanche, la mente si perde con il fluire delle acque verso valle, lo sguardo scruta il cielo pallido dell’alba, promessa di nuove avventure.

Un merlo acquaiolo si ferma tra le rocce a pochi passi, indulge anche lui in questa accogliente, amniotica sacca, sperduta tra le viscere della montagna. Una breve pausa, poi un nuovo scatto verso il cielo, via verso il chiarore di un giorno nuovo.

AcquaMerlo acquaioloMonti SimbruininaturaSimbruini
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UN ANNO IN NATURA

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Francesco Ferreri
Nato a Roma nel 1977, ha scoperto le montagne dell'Appennino sin dall'infanzia, con le prime gite domenicali in fuga dalla metropoli, per poi percorrerle in lungo e largo negli anni della prima maturità, in compagnia degli amici di un'affiatata sezione locale del CAI. La fotografia entra presto nella sua vita, ai tempi dell'adolescenza e da allora è diventata uno strumento per mediare e approfondire la conoscenza della montagna e della sua natura. La passione per le montagne lo ha portato infine a vivere, da più di dieci anni, ai piedi dei Monti Simbruini, per rinnovare e suggellare quel legame nato nei primi anni di vita: è qui che ha conosciuto Daniele e insieme a lui ha deciso di dar vita a questo progetto. Ma la sua passione per la montagna e per la natura in generale è anche e soprattutto il riflesso di una ricerca interiore da tempo rivolta a quelle dimensioni invisibili dell'essere umano che proprio nel suo agire in armonia con l'ambiente naturale ritrovano una possibilità di manifestazione. Considerando dunque la natura come rivelazione primordiale dello Spirito, crede nella fotografia di natura come strumento di elevazione, di indagine e testimonianza di quei sottili legami che uniscono l'uomo al macrocosmo.

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