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#46 – LA DANZA DELLA VITA

27 Febbraio 2025

In tutti questi anni trascorsi a contatto con la straordinaria natura dei Monti Simbruini diverse sono state le occasioni di assistere a scene o situazioni che, per la loro particolarità o rarità, sono rimaste impresse nella nostra mente in maniera più nitida e vivida di altre. A volte si è trattato di attimi in cui abbiamo ammirato il paesaggio incendiarsi sotto una luce straordinaria piuttosto che confondersi in un’atmosfera al limite tra sogno e realtà, altre volte è stato l’incontro inatteso o a lungo desiderato con un animale a farci sussultare di emozione così come in altre occasioni invece sono state le particolari interazioni tra specie o consimili a rendere quel momento indimenticabile o, meglio ancora, a rivelarci la grande bellezza.

Ed è proprio in quest’ultima categoria, se così vogliamo classificarla, che rientra l’immagine della settimana; un’immagine che ritrae la particolare danza di corteggiamento che il maschio di merlo acquaiolo mette in atto per conquistare la femmina all’inizio della stagione riproduttiva. L’inizio di un nuovo ciclo vitale. Un corteggiamento certamente non eclatante nella forma come nel caso di altri animali, che si svolge quasi sempre inosservato, nella tranquillità di qualche remoto anfratto del fiume, lontano dai nostri occhi. Eppure in quel frenetico saltellare e cinguettare, con il candido piumaggio del petto bene in vista e le ali spiegate, nonostante le minute dimensioni del merlo, in un’ennesima forma diversa, si manifesta ancora una volta tutta la straordinaria forza della vita, l’istinto inesorabile a perseguire il compito innato della prosecuzione della specie, la grande meraviglia della natura con tutti i suoi misteri.

Come dimenticare dunque quel gelido mattino di febbraio di qualche anno fa nel quale, dal mio giaciglio nascosto sulla sponda del fiume, inaspettatamente si rivelò davanti ai miei occhi un nuovo, ennesimo, capitolo della grande danza della vita.

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UN ANNO IN NATURA

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Daniele Frigida
Nato nel 1987, vive da sempre al cospetto dei Monti Simbruini. Fotografo per passione, frequenta assiduamente sin da adolescente le montagne dell’Appennino centrale; luoghi con i quali instaura un particolare legame tanto da essere ancora oggi il suo terreno d’avventura preferito. Apprezza la fotografia in modo particolare per le infinite possibilità che essa offre al fine di mantenere costantemente vivo il contatto con la natura, in tutti i suoi elementi e manifestazioni. È inoltre convinto che la fotografia naturalistica trovi il suo più nobile scopo nella divulgazione dei tratti distintivi di ogni territorio, soprattutto di quelli meno conosciuti, divenendo quindi veicolo di quella consapevolezza che è fondamentale per una reale valorizzazione e salvaguardia della biodiversità. Sulla base di questo ideale, insieme a Francesco, dà vita nel 2014 al progetto Orizzonti Simbruini.

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