• DIARIO
  • IL LIBRO
  • CHI SIAMO
  • "...Montagne dolci e severe al tempo stesso, un angolo di Appennino autentico alle porte della grande metropoli dove la natura è ancora in grado di sorprendere con la sua solenne bellezza..."
  • DIARIO
  • IL LIBRO
  • CHI SIAMO

#19 – GIRO DI BOA

14 Agosto 2024
Faggeta al tramonto, Monti Simbruini - ph Francesco Ferreri

Pomeriggio d’estate apparentemente uguale a tanti altri, immersi nel silenzio, in attesa, ai piedi del grande faggio. Un’altra torrida giornata sembra avviarsi lentamente alla conclusione, mentre il sole ancora relativamente alto sull’orizzonte filtra tra le scure quinte dei faggi.

Nella luce dorata che penetra nell’oscurità del sottobosco una impercettibile sfumatura, una rottura che solo chi ha vissuto questo passaggio tante volte riesce a riconoscere. Il regime del fuoco, giunto al suo culmine, è pronto a lasciare la presa.

La luce ne è testimone ed evoca già il clamore dei primi temporali, l’odore della terra arsa che torna a bagnarsi, il senso di una tregua tanto agognata che dona nuovo respiro alla terra sofferente. Silenzio che come le prime nebbie cala su boschi e sulle valli, vestendoli di rinnovato mistero

Presto le luci di Orione faranno la loro comparsa all’orizzonte, nella luce fioca dell’alba, annunciando il giro di boa: uno dei tanti passaggi che scandiscono lo scorrere del tempo sulla montagna, forse il più struggente per chi sa cogliere – nel pieno divampare del fuoco estivo – i segni di un nuovo ciclo.

E’ il preludio del lungo cammino verso il sonno invernale: un tempo di solitudine e raccoglimento, di ritorno alla terra in cerca di un nuovo equilibrio. Attesa e promessa insieme, mentre il sole si spegne definitivamente dietro i rilievi lontani.

EstatefaggetaMonti SimbruiniSimbruini
Condividi

UN ANNO IN NATURA

Avatar photo
Francesco Ferreri
Nato a Roma nel 1977, ha scoperto le montagne dell'Appennino sin dall'infanzia, con le prime gite domenicali in fuga dalla metropoli, per poi percorrerle in lungo e largo negli anni della prima maturità, in compagnia degli amici di un'affiatata sezione locale del CAI. La fotografia entra presto nella sua vita, ai tempi dell'adolescenza e da allora è diventata uno strumento per mediare e approfondire la conoscenza della montagna e della sua natura. La passione per le montagne lo ha portato infine a vivere, da più di dieci anni, ai piedi dei Monti Simbruini, per rinnovare e suggellare quel legame nato nei primi anni di vita: è qui che ha conosciuto Daniele e insieme a lui ha deciso di dar vita a questo progetto. Ma la sua passione per la montagna e per la natura in generale è anche e soprattutto il riflesso di una ricerca interiore da tempo rivolta a quelle dimensioni invisibili dell'essere umano che proprio nel suo agire in armonia con l'ambiente naturale ritrovano una possibilità di manifestazione. Considerando dunque la natura come rivelazione primordiale dello Spirito, crede nella fotografia di natura come strumento di elevazione, di indagine e testimonianza di quei sottili legami che uniscono l'uomo al macrocosmo.

Potrebbero piacerti anche

#50 – PICCOLA E MORTALE
29 Marzo 2025
#48 – MESSAGGERI DI UN NUOVO TEMPO
15 Marzo 2025
#46 – LA DANZA DELLA VITA
27 Febbraio 2025

  • Iscriviti alla newsletter per essere sempre aggiornato via email sulla pubblicazione di nuovi capitoli sul nostro diario!


© 2014-2024 ORIZZONTI SIMBRUINI - tutti i diritti riservati | privacy policy | cookie policy |